L’EQUILIBRISTA
Un piacere effimero
lo spostamento dei capelli,
osservare le punte degli alberi,
seguire la corrente,
lo scricchiolio delle foglie,
i brividi caldi.
Sono equilibrista
Su quel filo sottile
appeso lì lì,
lì davanti a me.
Mi sento volteggiare addosso
il vento della prosperità,
seguito dal vortice del declino.
Si oppone l’ebbrezza dell’onore
all’uragano del disonore,
incontro il maestrale
della lode,
il tifone del biasimo.
Questi venti compaiono, scompaiono,
temprano,
organizzano il mio equilibrio,
le cause della vita.
imparo a camminare
su quel filo sottile
proteso sulla mia oscurità.